Fave Dappertutto

di Paolo Fontana (2019)

Fave Dappertutto

Ho sempre ritenuto,
non chiedetemi il perché,
che il Bridge fosse adatto
ad un tipo come me.

Ovvero un gioco complicato
ma cosa più importante,
proprio come il sottoscritto,
raffinato ed elegante.

Mi misi alla ricerca
di un club poco lontano;
la fortuna mi sorrise,
uno era a portata di mano.

La sera stessa quindi
presi la decisione,
avrei subito presentato
la mia domanda di ammissione.

Per far bella impressione
non esitai un solo istante,
decisi di indossare
il mio abito più elegante.

Non ebbi percezione,
quando feci il mio ingresso,
di quello che a breve
sarebbe poi successo.

Mi accolse un tipo strano
dall’aspetto trasandato
che guardava divertito
il mio abito gessato.

Da subito mi accorsi
che qualcosa non andava,
invece che un Signore
pareva una gran fava.
L’entusiasmo iniziale
cominciava a vacillare,
decisi però che valeva
la pena ancora di tentare.

Seguii l’anfitrione
ancora sorridente
che subito mi condusse
davanti al Presidente.

Un gruppo di avventori
mi venne presentato,
ma di questi solo uno
mi parve interessato.

Lo ascoltai sorpreso,
mentre svelto domandava:
“Ci hai portato un altro pollo
oppure un’altra fava?”

Più che altro mi colpì
la risposta del Presidente,
che per il sottoscritto
fu ancor più sorprendente:

“Pollo questo e’ di sicuro,
se e’ anche fava chi lo sa’;
se decide di restare
certamente lo diverrà’”.

Restai come di sasso,
non riuscendo a replicare,
fino a quando realizzai
che me ne dovevo andare.

“Aspetta damerino
il coraggio ti fa’ difetto?
oppure ti ha colpito
la mancanza di rispetto?”
Ferito nell’orgoglio
decisi allora di reagire,
quella storia così assurda
non poteva così finire.

Quelle fave, posso dirlo,
prima molto divertite,
presto o tardi indubbiamente
si sarebbero pentite.

“Molto bene miei signori,
ho deciso di restare,
son venuto per il bridge,
e sono ansioso di iniziare”.

Mentre dicevo queste cose
un proposito si rafforzava,
sarei stato forse un pollo,
ma di certo non una fava.

Iniziò in questo modo
la mia carriera di bridgista.
Anni passati al tavolo verde
Prima allievo dopo agonista.

Sapete tutti com’è andata,
pollo ero e tale son restato
e questo, ad essere sinceri,
me l’ero anche immaginato.

Quello di cui invece
non avevo percezione;
era quella che alla fine
sarebbe stata la lezione.

E cioè che io, Pasquino,
mi vergogno, tant’è grave,
sarei alla fine diventato
la più grande delle fave.

 

L’Importanza del Pollo nel Bridge

di Paolo Fontana (2018)

L’importanza del Pollo nel bridge

Premesse
1. Il Pollo
2. Il Bridge

CAPITOLI
1) Come si diventa Pollo
2) Le varie tipologie di Pollo
– Il Pollo presuntuoso
– li Pollo inconsapevole
– Il Pollo rassegnato
– Il Pollo perseverante
3) rapporto tra l’Esperto e il Pollo
4) Tesi conclusiva

Prima Premessa: IL POLLO
Per quanto possa sembrare ovvio, riteniamo utile fare questa precisazione:
non è oggetto del nostro studio il pollo inteso come volatile, destinato a deliziare il palato dei non vegetariani, con tanto di contorno di patate arrosto; vogliamo piuttosto soffermarci su quella figura particolare di pollo, rappresentato dal giocatore di carte mediocre, che assai di rado, durante una partita, evita di commettere errori marchiani.
Avremmo potuto forse scegliere una definizione diversa e certamente più appropriata, in Italiano corretto. Ma in toscana non credo esista un vocabolo più azzeccato: quando sentiamo dire “sei un pollo”, non è necessaria altra precisazione, se non il rafforzativo “con le calze gialle”.

Seconda Premessa: IL BRIDGE
Il Bridge è il gioco di carte per eccellenza; tanto bello quanto complicato. Per imparare a giocarlo, oltre a seguire dei corsi specifici, tenuti da istruttori federali (esistono infatti una Federazione Nazionale, una Europea e una Mondiale, del gioco del Bridge), occorrono una costanza ed un impegno non indifferenti. Per diventare poi dei buoni giocatori o, meglio ancora, degli esperti, è necessario però anche il talento.
Senza di questo veniamo inevitabilmente relegati al ruolo di “polli”.

Capitolo 1
COME SI DIVENTA POLLO

E’ inevitabile che chiunque si accinga ad imparare un nuovo gioco, sia esso un gioco da tavolo o un gioco fisico, fino a quando non l’avrà perfettamente padroneggiato, dovrà considerarsi inesperto o, come diciamo noi in Toscana, pollo.
Questo vale a maggior ragione nel gioco del Bridge, che è, come abbiamo già detto, molto complesso. Naturalmente lo status di Pollo nel Bridge non è per tutti a tempo indeterminato. Ci sono giocatori che, bontà loro, dopo un tempo relativamente breve, riescono ad elevarsi da quello Status, fino a diventare buoni giocatori o perfino esperti.
Quelli invece che difettano di talento sono destinati a restare Polli a vita.

Capitolo 2
LE VARIE TIPOLOGIE DI POLLO

1. Il Pollo presuntuoso
A questa categoria appartengono quei giocatori che non riconoscono il loro vero status (di Pollo, naturalmente), ma si ritengono invece quasi degli esperti.
II Pollo presuntuoso non fa mai tesoro delle osservazioni avanzate da giocatori veri, e spesso addirittura ribatte ad esse, finendo per essere immancabilmente ridicolizzato, senza che questo però ferisca il suo orgoglio. Fare coppia fissa con un Pollo presuntuoso è difficile. Si finisce presto con il litigare.
In genere l’esperto preferisce non giocare, neppure saltuariamente, con questa categoria di pollo. Se lo fa è solo perché ha deciso di prendersi gioco del compagno occasionale, mettendolo in difficoltà fin dalle prime smazzate.

2. II Pollo inconsapevole
Come quello presuntuoso, il Pollo inconsapevole non si rende pienamente conto della sua condizione, ma a differenza dall’altro non ama misurarsi in discussioni sulla tecnica di gioco. Sorride sempre, convinto di aver giocato bene, anche quando commette degli errori inconcepibili persino per gli allievi del primo anno. Non si arrabbia mai durante una partita perché, ovviamente, non é assolutamente in grado di riconoscere un errore fatto dai partner. Compagno ideale del Pollo inconsapevole è un altro Pollo inconsapevole.

3. II Pollo rassegnato
Questa categoria di Pollo, pur non accettando il suo status, ne riconosce l’ineluttabilità. E’ perfettamente consapevole di non avere grossi margini di miglioramento e, per tale motivo, è spesso sfiorato dall’idea di mollare. Solo il legame con un Pollo perseverante (che vedremo appresso) può convincerlo ad insistere. Non ama confrontarsi molto con gli esperti, perché timoroso di fare figure non decorose al tavolo da gioco.
4. II Pollo perseverante
A lui si deve quei senso di euforia che spesso troviamo nei Circoli. E’ sempre animato da una inestinguibile voglia di giocare. Si rende costantemente utile nell’organizzazione di tutti gli eventi che girano intorno al Bridge: tornei a coppie, tornei a squadre, semplici duplicati, preparazione dei tavoli etc.; nonché di quelli mondani, come cene sociali.

Capitolo 3
IL RAPPORTO TRA L’ESPERTO E IL POLLO

L’Esperto, come abbiamo visto, non ama la compagnia del Pollo al tavolo da gioco. Sostanzialmente perché non riesce a divertirsi. Ma non gradisce neppure averlo come avversario. Si sa, il Pollo è per natura imprevedibile e può accadere, anche se di rado, che a volte riesca a mettere nel sacco l’Esperto, seppure inconsapevolmente.
Capita a volte che qualche Esperto più altruista, decida di sacrificare un po’ del suo tempo per cercare di aiutare i Polli a migliorare il proprio gioco. Organizzando dei corsi di tecnica licitativi o di gioco della carta. Ma a parte i risultati poco incoraggianti, è la scarsa partecipazione a togliere l’entusiasmo all’insegnante improvvisato; tra tutti i Polli, solo quello perseverante mostra un interesse vero. Gli altri se pure iniziano, finiscono presto per mollare.

TESI CONCLUSIVA

Viene spontaneo chiedersi a questo punto perché il Pollo dovrebbe essere un figura importante nel gioco del Bridge.
Prima di tutto consideriamo l’aspetto quantitativo della questione. Il rapporto numerico tra Polli e giocatori veri ed Esperti è assai sbilanciato a favore dei primi. Se improvvisamente tutti i Polli smettessero di giocare a Bridge, non ci sarebbe una Federazione né Mondiale né una Italiana; esisterebbero solo pochi circoli isolati nelle grandi città, dove non riuscirebbero ad organizzare neppure un torneo degno di questa parola.
L’altro importante aspetto da considerare è quello qualitativo. Senza i Polli non esisterebbero neppure gli Esperti. Ci sarebbe una livellatura tale nel livello di gioco da rendere quasi inutile la competizione. I pochi giocatori piano piano perderebbero il loro interesse in questo meraviglioso gioco e finirebbero presto per abbandonarlo.

Si può quindi affermare con assoluta certezza che senza i Polli il Bridge non esisterebbe.
Viva dunque il Pollo, a qualunque categoria appartenga.
A parte naturalmente il Pollo presuntuoso.

 

La Coppia Emergente

di Paolo Fontana

La coppia emergente

Sapeste che fatica
E quale umiliazione
Dover giocare in coppia
Con un vero pollacchione.

Dovrei farmi coraggio
E dargli il benservito
“Mi spiace caro amico,
stasera ho un altro invito”.
Io che sicuramente
Sarei predestinato
A compiere il gran salto
Lasciando l’anonimato.

Ma poi è la viltà
Che prende il sopravvento,
Lo guardo col sorriso
Per sembrare anche contento:
Se solo non avessi
Il suo fiato sempre addosso.
Vorrei potermi sfogare
Urlare a più non posso

“Andiamo caro amico,
il tavolo ci aspetta,
per vincere il torneo
ho pronta la ricetta

 

Il Mio Compagno

di Paolo Fontana (2014)

Il mio compagno

dedicato a Andrea Bagnoli, l’indiscusso protagonista.

Ci siamo, finalmente
l’attesa è quasi terminata
penso a quello che mi aspetta
alla fin della giornata.

Entro insieme al mio compagno

nel salone illuminato.
Fisso gli ultimi dettagli
che insieme abbiamo concordato.

Ma continua la tenzone,

un’altra coppia che ci sfida.
Poi alla fine se ne vanno,
un dei due par che rida.

Ma alla fine i due rivali,

senza il minimo saluto,
se ne vanno sorridenti,
mentre io me ne sto muto.

Ma anche questa volta

commetto qualche errore,
mentre il mio compagno
mi guarda con furore.

Il partner non resiste,

e si alza furibondo.
“Con te non gioco più.
Crollasse pure il mondo.”

Come tutti i martedì

di ogni settimana
nei bellissimi locali
dell’hotel di Sovigliana

Con la faccia sorridente

osservo i primi antagonisti.
Polli come questi
raramente abbiamo visti.

Cerco un poco di conforto

nello sguardo del compagno,
che mi dice, un po’ incazzato:
“Devo andarmene nel bagno”.

“C’è qualcosa che ti turba?”

Si sincera il mio compare.
Perché forse questa sera
era meglio non giocare.

Continuo imbarazzato,

ma con scarsa convinzione.
Poi tento un diversivo
per allentare la tensione.

22“Mi rincresce veramente”,

grido mentre si allontana,
“farò di certo meglio
la prossima settimana”.

metterò a dura prova

con  determinazione

la mia indiscussa abilità
in una gran competizione,

Gioco in fretta le due mani,

tre minuti per smazzata,
alzo gli occhi sul compagno
che ha la faccia preoccupata.

Non c’è tempo per pensare,

altri due si son seduti.
Questi qui sicuramente
non son proprio sprovveduti.

“Ma che dici? – gli rispondo –

Non fare il pessimista.
Vedrai che risultato
con i prossimi della lista.”

“Ma guarda – dico io –

che sfortuna maledetta,
una mano ben giocata
dopo una licita perfetta.”

“Forse non ho giocato bene,

a voler essere pignoli.
Ma si è visto ben di peggio.
Ve lo dice Andrea Bagnoli”.

un bel torneo di bridge

insieme ad altri pretendenti,
destinati, poveretti,
a restare dei perdenti.

“Sei sicuro – mi domanda –

di aver fatto tutto bene”?
Poi ripenso a quelle carte
e qualche dubbio mi sovviene.

12Prendo incerto le mie carte,

che poi studio con attenzione.
Questa volta son sicuro,
giocherò come un campione.

Ecco qua due belle donne,

una bionda e una castana.
Non avrò nessun rispetto.
Le suonerò come una campana.

Dopo leggo il risultato:

“Non mi pare neanche vero,
invece di un bel top
abbiamo preso un altro zero”.

Quella Polla Dozzina

di Paolo Fontana (2013)

Quella Polla Dozzina

Una bella squadra, molto affiatata, dodici talenti, una meta agognata.,
Dimostrare a chiunque il proprio valore nella Mecca del Bridge a Salsomaggiore.
Frati e Castellani, Cianti e Nutarelli, Giunti e Busoni, Lottini e Rosselli,
insieme agli Avvocati Pantani ed Artini, seguiti dalla coppia Baggiani e Comparini.

Ostentando sicurezza la nostra dozzina è partita per l’Emilia il venerdì mattina.
Durante il lungo viaggio, si è solo argomentato su quale delle 6 coppie avrebbe primeggiato.
Mostrando poi al ritorno, con gran soddisfazione, ai soci del circolo un grande medaglione.
D’oro naturalmente, perché era scontato, metallo meno nobile non avrebbero accettato.

Così nel pomeriggio, inizia la contesa e dopo 22 smazzate già la prima sorpresa:
nei primi dieci posti del grande tabellone neppure una coppia del nostro gonfalone.
E’ solo un imprevisto? Ci siamo domandati, oppure quei fenomeni si son sovrastimati?
Attendiamo con fiducia, ma con un po’ di apprensione, i risultati a fine sera della lunga tenzone.

Qualcosa è migliorato, ma non c’è tanto da gioire. Ci guardiamo preoccupati. Chissà come va a finire.
Intanto tra i talenti comincia a serpeggiare un certo nervosismo che sembra danneggiare il grande affiatamento finora dimostrato.
S’ inizia il terzo turno non certo in buono stato. Il sabato è passato, quattro quinti della gara, la debacle ormai temuta si fa sempre più chiara.
Ma c’è ancora una speranza, non è tutto perduto, qualcosa gli avvocati lottando hanno ottenuto.

Ad un turno dalla fine, che sarà quello più tosto, son riusciti ad acciuffare almeno il terzo posto.
Ritornano i sorrisi e gli incoraggiamenti. “allora i nostri eroi non sono dei perdenti”.
Attendiamo i risultati ma l’ansia è già passata. Di certo la vittoria è ormai assicurata.
Ed ecco finalmente esposto il tabellone, si stringono le mani, che gran soddisfazione!

Ma poi qualcuno esclama, con toni un po’ elevati, “ma dove son finiti i nostri due avvocati?”
La gioia ora provata scompare in un momento, veloce come un lampo ci coglie lo sgomento.
Ritorna la dozzina sconfitta e amareggiata, neppure una medaglia è stata conquistata.
Sembrano indifferenti ma hanno il volto scuro, di certo non sono “sporchi”  ma polli di sicuro.